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Sicurezza sul lavoro: interventi non più rinviabili

Comunicato stampa unitario delle Segreterie provinciali CGIL CISL UIL del 02/10/2021.

“Sono anni che chiediamo di investire nella sicurezza sul lavoro, ma l’escalation di incidenti mortali di questi giorni va al di là di ogni immaginazione. Gli interventi che Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo per fermare questa strage sono necessari per colmare gravi carenze che interessano anche il nostro territorio. Lo ha messo in luce la riunione della Conferenza provinciale permanente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, svoltasi venerdì scorso per iniziativa del prefetto di Rovigo Clemente Di Nuzzo, alla presenza delle Organizzazioni sindacali e dei rappresentanti dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dell’Inps, dell’Inail, dello Spisal, delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco. In quella occasione, è emerso con chiarezza il problema della carenza di personale addetto ai controlli, dello Spisal innanzitutto, che fatica anche a coprire il turn over dei pensionati e che recentemente è stato investito anche dell’impegno enorme relativo alle verifiche sul rispetto dei protocolli Covid, oltre che sui tracciamenti in caso di contagi. Manca personale anche all’Ispettorato Territoriale del Lavoro (Itl) di Rovigo, dove è rimasto un solo responsabile che si occupa della materia”.

“Questo è il problema principale che sta alla base di tutti gli altri, perché, come abbiamo detto tante volte, questi enti hanno un’importantissima funzione di verifica e di ispezione. Possono inoltre imporre sanzioni, laddove necessario, che abbiamo chiesto di rendere ancora più severe. Ma Spisal e Itl hanno anche il compito di informare e offrire consulenze alle aziende su tutti gli aspetti relativi alla scurezza. Se manca il personale, vengono meno tutte queste attività e progetti che esulano dagli interventi di mero controllo, ma che sono importanti per la prevenzione degli incidenti. E’ da sottolineare il grande impegno dei tecnici dello Spisal di Rovigo, che in questi mesi, nonostante la carenza di personale, sono riusciti a fare un lavoro enorme, ben oltre i livelli minimi richiesti dalla Regione. Ma il rischio tuttavia è che una parte rilevante di aziende resti fuori dai controlli o che questi siano troppo distanziati nel tempo”.

“L’assunzione di nuovi tecnici da parte della Regione è quindi una questione non più rinviabile. Lo ripetiamo ogni volta che si verificano nuovi incidenti e ora siamo stanchi delle promesse. Il bilancio sta diventando insopportabile. Chiediamo con urgenza l’assunzione non solo di tecnici dello Spisal, ma anche di medici del lavoro, maggiori controlli, più formazione, pene più severe per chi trasgredisce e la sospensione delle attività economiche nei casi di gravi violazioni. In questi casi, per non incidere sui livelli occupazionali, chiediamo la nomina di un commissario prefettizio.  Chiediamo quindi a tutte le istituzioni competenti in materia di sicurezza sul lavoro di intervenire urgentemente con un piano straordinario, che coinvolga anche la Regione, inadempiente rispetto al protocollo firmato ormai circa tre anni fa. I dati ci dicono che nella provincia di Rovigo la media degli infortuni è inferiore a quella nazionale e regionale, ma non possiamo abbassare la guardia perché le segnalazioni che ci arrivano dalle nostre “antenne” all’interno delle aziende – Rsu ed Rls – e dagli stessi lavoratori, ci confermano che questa fase di ripresa economica è caratterizzata da una rincorsa al profitto ad ogni costo, con un pericoloso calo di attenzione rispetto alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, che dev’essere invece la priorità. Le conseguenze sono evidenti. Se si rinviano ulteriormente decisioni importanti, anche con provvedimenti straordinari, il rischio è quello di vanificare i risultati ottenuti sia sul piano della tutela della salute che della ripresa economica”.

Pieralberto Colombo, Segretario generale Cgil Rovigo, Samuel Scavazzin, Segretario generale Cisl Padova Rovigo e Fabio Osti Segretario generale Uil Rovigo

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