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21 marzo: Giornata in memoria delle vittime innocenti di mafia

CON IL PROTRARSI DELLA PANDEMIA FORTE RISCHIO DI INFILTRAZIONI MAFIOSE E CRIMINALI IN POLESINE

Ogni anno, il 21 marzo l’associazione Libera celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Una iniziativa cui, già dalla sua istituzione nel 1996, la CGIL ha aderito con il fine di promuovere la legalità e per non dimenticare i tanti innocenti che hanno perso la vita per contrastare l’illegalità e per far sentire la nostra vicinanza ai familiari delle vittime di mafie, senza mai dimenticare le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere.

In questa situazione di emergenza pandemica e sanitaria che dura ormai da un anno in tutta Italia, ma che sul nostro territorio polesano si è ulteriormente aggravata con il perdurare delle difficili condizioni economiche e sociali esistenti già prima dell’avvento del COVID-19, vi è il forte rischio che mafia e corruzione possano aumentare il proprio business e procurare, con il prolungarsi della situazione emergenziale, un forte aumento di infiltrazioni mafiose nell’economia legale.

Basta pensare alla forte offerta economica che la criminalità può dare ai territori del “ricco” Nord Est ed al tempo stesso anche alla nostra “povera” provincia ai vari settori economici operanti, vedi ortofrutticolo e della grande distribuzione agroalimentare che in questo momento stanno diventando sempre più strategici nei loro interessi.

Senza dimenticare che in questa drammatica situazione di crisi di liquidità i mafiosi dispongono di molto denaro, proveniente principalmente dal traffico illecito e grazie al quale possono operare come un sistema bancario parallelo.

Pertanto da una parte possono finanziare imprenditori e famiglie in difficoltà, sia a tassi usurai che a tassi concorrenziali con quelli bancari, dall’altra possono investire, acquistando “sottocosto” le imprese i cui titolari, nel proseguo di una profonda incertezza economica, temono di non essere più in grado di reggere per il futuro e tutto questo attraverso una mafia meno incline alla violenza rispetto al passato ma sempre maggiormente legata a professionisti e colletti bianchi e favorita molte volte dalla scarsa sensibilità verso il fenomeno a livello sociale.

Serve pertanto la promozione di una diffusa consapevolezza di cosa è la mafia e dei notevoli rischi che essa può portare nella società civile e questo può avvenire solo attraverso le importanti ed autorevoli figure presenti sul territorio e tra queste la scuola, perché la più grande nemica della mafia è la conoscenza e la cultura.

Ed è per questo motivo che la scuola può diventare già da ora un importante veicolo positivo di trasmissione del messaggio, perché possiede tutti gli strumenti umani e tecnologici per istruire e far capire l’importanza delle regole e della legalità ai giovani, in un continuo lavoro tra docenti, le associazioni di legalità locali, le Istituzioni e le forze dell’Ordine. 

La scuola insegna il senso civico, il rispetto degli altri, valori che invece, la mafia e l’illegalità vogliono distruggere.

Legalità significa giustizia, libertà, rispetto, uguaglianza e coraggio.

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